Il Limone Interdonato è un’antica cultivar di pianta di limone siciliano ottenuto da un innesto tra un cedro e un limone autoctono dell’area messinese su un portainnesto di arancio amaro. Il suo nome è legato alla storia d’Italia, a Garibaldi, ai moti rivoluzionari della Sicilia e, in particolare, al Colonnello Giovanni Interdonato. Dopo le imprese garibaldine, il Colonnello Interdonato si ritirò a vita privata dedicandosi all’agrumicoltura. Nasce così, tra il 1875 e il 1880, il Limone Interdonato: un limone conosciuto e apprezzato in tutto il mondo per le sue caratteristiche organolettiche e per il suo aspetto.
La zona di produzione tradizionalmente vocata alla coltivazione del Limone Interdonato, compresa tra 0 e 400 m s.l.m., è quella che si affaccia sulla costa ionica della provincia di Messina laddove il territorio è caratterizzato dalla presenza di terrazzamenti di larghezza variabile, delimitati dai tipici muretti a secco che ne azzerano le pendenze. L’orografia difficile non permette comunque la meccanizzazione delle operazioni colturali che devono essere eseguite manualmente, e questo pur rappresentando un problema gestionale, garantisce la bontà e la singolarità del limone.
La raccolta avviene dal 1° settembre al 15 aprile, esclusivamente a mano e con l’utilizzo di forbici al fine di evitare il distacco della porzione calicina, indice di salubrità del prodotto stesso. I comuni interessati dalla produzione sono: Messina, Scaletta Zanclea, Itala, Alì, Alì Terme, Nizza di Sicilia, Roccalumera, Fiumedinisi, Pagliara, Mandanici, Furci Siculo, S. Teresa di Riva, Letojanni, S. Alessio Siculo, Forza D’Agrò, Taormina, Casalvecchio Siculo, Giardini Naxos e Savoca.
I frutti sono generalmente ovali con umbone molto pronunciato, buccia gialla e profumata, succo acido e ricco di particolari sostanze (come l’acido ascorbico e la vitamina C) che svolgono un importante ruolo in numerose attività metaboliche del corpo umano.
Basandosi sulle sue peculiarità, il Limone Interdonato nel 2009 ha ottenuto il riconoscimento IGP (Indicazione Geografica Protetta) e pertanto è stato rilegato ad uno specifico areale e ad un disciplinare di produzione che ne regolamenta ogni singola fase di processo. Su questa scia molti produttori e fornitori del Gruppo Villlari, per valorizzare ancor più il prodotto, hanno esteso le certificazioni di qualità anche ai regimi di controllo BIOLOGICO, GLOBALGAP e GRASP.
Un’azienda di famiglia che da ben tre generazioni sostiene la cultura della propria terra e l’amore per la natura, che ha riconosciuto l’unicità del Limone Siciliano e ha deciso di valorizzarlo, facendolo conoscere in tutto il mondo.